Oggi è la giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di eliminare i marcati stereotipi che rendono le loro carriere tutt’altro che semplici.
Il numero di donne presente all’interno della comunità scientifica è in aumento ma il gender gap che le vede coinvolte è ancora un ostacolo significativo che blocca drasticamente l’evoluzione delle scoperte tecnologiche.
È infatti dimostrato quanto il coinvolgimento delle donne negli ambiti scientifici stimoli l’eterogeneità della ricerca, permettendo alla scienza e alla tecnologia di dirigersi verso nuove prospettive, a beneficio di tutti.
Donne e ragazze nella scienza: qual è la situazione attuale?
Oggi, le donne costituiscono meno di un terzo della forza lavoro in ambito scientifico e tecnologico: la disuguaglianza di genere persiste ma abbiamo gli esempi e i mezzi per abbatterla.
Come abbiamo ampiamente dimostrato, il numero di donne che sta lavorando affinché la direttrice della storia e della disparità prenda finalmente una strada differente è molto più che promettente.
Da Arianna Menciassi, che ha recentemente conquistato l’Olimpo delle scienze ingegneristiche all’assiduo studio incentrato sulla Teoria del Costruttore Universale approfondito dalla dottoressa Chiara Marletto, le dimostrazioni del proficuo intervento femminile nella ricerca sono infatti innumerevoli.
Eppure, nel celebrare la giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza, dobbiamo ricordare anche le tristi sconfitte di cui, ancora oggi, il genere femminile si vede protagonista.
La differenza di retribuzione riservata agli uomini e alle donne è, a questo proposito, una delle tematiche più scottanti.
In Europa infatti, nello specifico nei paesi ad alto reddito, i dati rilevano un divario che purtroppo non sorprende ma allarma notevolmente.
Sempre secondo le statistiche, gli uomini ottengono un salario più importante nei lavori che svolgono fuori casa, mentre le donne continuano a occuparsi prevalentemente di lavori non pagati in casa.
Tuttavia, anche quando lavorano al di fuori delle mura domestiche, sono pagate di meno.
Secondo l’analisi più recente dei dati quindi la parità di genere nell’UE tarda a manifestarsi: i punteggi presentano infatti una crescita irrisoria, dimostrando la necessità di intervenire ancora più duramente sul tema.