Il piano nazionale scuola digitale è stato avviato con l’obiettivo di rispondere ai più stimolanti propositi di questo periodo: l‘innovazione del sistema scolastico e l’incremento delle opportunità fornite dall’educazione digitale.
L’iniziativa fa riferimento all’attività di tutta l’amministrazione, contribuendo a una crescita importante nel settore dell’innovazione digitale e generando, di conseguenza, una collaborazione costante tra risorse disparate.
A Bologna, che di innovazione si nutre e sfama da secoli, i progetti avviati sono molteplici, primo tra tutti l’investimento di oltre 10 milioni di euro in strumentazione per la ricerca e l’innovazione al Distretto Navile.
Piano nazionale scuola digitale: le sfide del futuro
Il piano nazionale scuola digitale è pensato per tutto il paese, con l’obiettivo di produrre un impatto percepibile ovunque nella penisola.
L’idea è quella di diffondere un’educazione sostenuta dal digitale e utile nell’affrontare qualsiasi difficoltà affrontata dalle persone durante la loro vita.
Si tratta di un’azione culturale, che parte da un’idea rivista di scuola: uno spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, una piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita.
Innovazione scolastica digitale: l’esempio del Distretto Navile
Il Distretto Navile ospita il nuovo complesso universitario dell’Università di Bologna, con laboratori, spazi verdi, aule, biblioteche e oltre 3700 tra studentesse e studenti.
Nato dal recupero di un antico edificio industriale, il distretto rappresenta oggi l’agglomerato perfetto degli obiettivi del presente: cura, riutilizzo e innovazione.
Il complesso, oramai dimora intellettuale di migliaia di studenti e professori, non è però il semplice risultato positivo di un investimento ma il mezzo per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi.
Per questo motivo, grazie ai fondi della missione PNRR, UNIBO ha deciso di investire oltre 10 milioni di euro in strumentazione e piattaforme tecnologiche innovative capaci di “potenziare” ulteriormente il distretto.
Oltre all’ampliamento di un polo universitario già ben attrezzato, l’obiettivo è infatti quello di trasformare il Distretto Navile in un vero e proprio centro di ricerca d’eccellenza, che favorisca transazione energetica e mobilità sostenibile.