Il processo di innovazione tecnologica è essenziale per molte aziende mentre per altre è un conto in sospeso non ancora risolto.
Oggi però le scuse non sono più accettabili: la trasformazione digitale è imminente e il distretto industriale bolognese deve cavalcare il cambiamento con lo spirito innovativo che l’ha sempre contraddistinto.
Le tecnologie abilitanti hanno infatti finalmente raggiunto anche il luogo di lavoro con l’obiettivo di migliorare la produttività e la competitività delle aziende.
L’Associazione amici del Museo ha quindi pensato di realizzare un corso di formazione per docenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado all’interno del Museo del Patrimonio Industriale.
Il corso, che prende spunto dallo spazio laboratoriale “La Fabbrica del Futuro” consente di provare attraverso 5 postazioni differenti le principali tecnologie abilitanti.
Simulazione, Realtà virtuale, Additive Manufacturing, Automazione e Big Data.
Tecnologie abilitanti industria 4.0: le macchine intelligenti della quarta rivoluzione
L’importanza delle nuove tecnologie nelle aziende è sempre più rilevante.
La Quarta Rivoluzione e l’ingresso delle tecnologie abilitanti nel mercato odierno costringono le realtà industriali a innovarsi per non trovarsi in una situazione di debolezza in un ambiente sempre più competitivo.
Ma quali sono queste tecnologie abilitanti e come migliorano la produttività delle aziende e il benessere dei dipendenti?
Le tecnologie abilitanti, anche dette KETs, spaziano dalla Robotica alla Cybersecurity, dalla Nanotecnologia al Cloud e al Software.
Simulazione, Realtà virtuale, Additive Manufacturing, Automazione e Big Data sono le principali tecnologie abilitanti che stanno invadendo le aziende mondiali, apportando benefici e cambiamenti notevoli sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione.
Simulazione e Realtà Virtuale tra le tecnologie abilitanti più conosciute
Tra le tecnologie abilitanti Simulazione e Realtà Virtuale sono sicuramente le più conosciute, tuttavia è importante comprenderne l’impiego e la funzionalità per capirne realmente l’importanza.
La Simulazione è un’attività che copre l’intero ciclo di vita di un processo, dalla ricerca alla progettazione, fino al concreto funzionamento dell’impianto.
Oggi, l’offerta commerciale dei software di simulazione è molto ampia.
Lo stampaggio, la saldatura, la piegatura, la fonderia e tanti altri processi sono ormai interamente simulabili, ottimizzando ampiamente il lavoro di progettisti e operatori.
Ma cosa significa “simulare” nell’Industria 4.0?
Nelle scienze applicate la simulazione è un modello della realtà che consente di valutare e prevedere lo svolgersi dinamico di una serie di eventi. Una sorta di laboratorio virtuale capace di abbattere quei costi di studio che sarebbero necessari per gli esperimenti realizzati in un laboratorio reale.
La Realtà Virtuale come simulazione di situazioni reali
La Realtà Virtuale non è altro che la simulazione di situazioni reali mediante l’utilizzo di computer e interfacce appositamente sviluppate.
La storia della Realtà Virtuale ha inizio nel lontano ma non lontanissimo 1962, con la realizzazione di “Sensorama”. Sensorama era un prototipo di quello che il suo ideatore, il regista Morton Heiling, definiva “cinema esperienza”.
L’ obiettivo di Heiling era quello di coinvolgere tutti i sensi, immergendo lo spettatore nell’azione che si svolgeva nello schermo.
“Sensorama” però non venne capito, cadendo nel dimenticatoio e relegando la Realtà Virtuale ad anni di oblio fino.
15 anni dopo, il MIT sviluppò un simulatore capace di ricreare virtualmente Aspen, celebre cittadina del Colorado, permettendo agli utenti di camminare letteralmente per le vie della città.
Oggi, malgrado i grandissimi progressi fatti, la Realtà Virtuale è ancora distinguibile da quella del mondo reale, soprattutto a causa della poca stimolazione di sensi come olfatto e tatto, trascurati durante i processi di simulazione.
E cosa dire allora delle altre tecnologie abilitanti?
Analizziamole insieme nel prossimo articolo.