Il 27 agosto celebriamo la nascita di Augusto Righi, nato a Bologna nel 1850. Considerato uno dei più grandi esponenti della fisica ottocentesca, Righi è stato un pioniere delle teorie elettroniche e ioniche. In questo articolo esploreremo la sua vita e le scoperte scientifiche, evidenziando il suo impatto nel campo della scienza e della tecnologia.
La vita
Augusto Righi nacque a Bologna da una famiglia benestante; il padre era medico e la madre proveniva da una famiglia di intellettuali.
Fin da giovane, Righi mostrò un’inclinazione naturale per le scienze, frequentando l’Istituto tecnico di Bologna dove ebbe come maestro di fisica il luminare Antonio Pacinotti. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria civile nel 1872, con una tesi sperimentale sull’elettrometro a induzione, Righi intraprese la carriera accademica.
Dal 1880 al 1885, Righi insegnò a Palermo, dove la sua influenza fu tale che molti dei suoi allievi, come Orso Mario Corbino, divennero a loro volta figure di spicco nel campo della fisica. Successivamente, si trasferì a Padova e infine a Bologna, dove rimase fino alla fine della sua carriera. Durante questi anni, Righi ricevette numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro del premio Matteucci e il prestigioso premio Hughes dalla Royal Society di Londra.
Augusto Righi e le onde elettromagnetiche
Le innovazioni di Augusto Righi spaziano in numerosi campi della fisica, ma il suo lavoro più significativo riguarda lo studio delle radiazioni elettromagnetiche.
Righi riprese le esperienze di Heinrich Hertz e dimostrò sperimentalmente che le onde elettromagnetiche presentano gli stessi fenomeni delle onde luminose, quali riflessione, rifrazione e polarizzazione, confermando l’identità di natura dei due tipi di radiazione.
Per le sue esperienze, Righi utilizzò un oscillatore da lui stesso ideato, capace di generare onde elettromagnetiche ad alta frequenza con lunghezza d’onda di 10 cm o meno, un risultato molto più avanzato rispetto a Hertz che non era riuscito a ottenere lunghezze d’onda inferiori ai 66 cm.
Queste ricerche furono determinanti per la successiva realizzazione della radio da parte di Guglielmo Marconi, che si avvalse delle ricerche di Righi per perfezionare i propri apparati di trasmissione. Inoltre, Righi coniò il termine “fotoelettrico”, contribuendo in modo fondamentale alla comprensione di fenomeni che sarebbero stati alla base della fisica quantistica.
L’eredità di Augusto Righi
L’eredità di Augusto Righi non si limita alle sue scoperte scientifiche, ma include anche il suo impegno nella formazione e nella riorganizzazione delle istituzioni scientifiche italiane.
Nel 1907, contribuì alla fondazione del nuovo Istituto di Fisica di Bologna, un centro divenuto poi fondamentale per lo sviluppo della fisica italiana.
Righi fu inoltre uno dei fondatori della Società Italiana di Fisica nel 1897, un’istituzione che giocò un ruolo chiave nel promuovere la ricerca scientifica in Italia. La sua influenza si estese ben oltre i confini nazionali, ispirando scienziati di tutto il mondo e contribuendo significativamente alla nascita della fisica moderna.