Nel panorama dell’arte rinascimentale, dominato quasi esclusivamente da uomini, emerge una figura straordinaria: Properzia de’ Rossi.
Conosciuta come la prima scultrice dell’Europa moderna, Properzia non solo ha infranto i pregiudizi di genere, ma ha anche lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico dell’epoca. Attraverso la sua straordinaria abilità e determinazione, la prima scultrice d’Europa ha infatti infranto barriere e aperto la strada alle future generazioni di artiste.
In questo articolo, esploreremo la vita e le opere di questa pioniera, con un focus particolare sulle sue creazioni nella Basilica di San Petronio a Bologna.
La vita di Properzia de’ Rossi: un’artista contro corrente
Properzia de’ Rossi, nata a Bologna intorno al 1490, si distinse in un epoca in cui le donne raramente accedevano alle professioni artistiche. É infatti una delle poche donne inserite nel celebre libro di biografie di Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori.
La sua formazione iniziò con l’incisione di noccioli di pesche e ciliegie, una pratica decorativa che richiedeva precisione e destrezza che ben presto si estese alla scultura in marmo.
La sua carriera è caratterizzata da una combinazione di talento artistico e spirito indipendente, che le permise di ottenere commissioni importanti in un contesto sociale sfavorevole per le donne.
Nonostante le difficoltà incontrate infatti, Properzia de’ Rossi riuscì a emergere grazie al suo straordinario talento e alla dedizione. Fu la sua abilità tecnica, unita a una sensibilità artistica unica, che le permise di affermarsi come una delle principali scultrici del Rinascimento. Tra le sue opere più celebri, le formelle scolpite per la Basilica di San Petronio rappresentano il culmine della sua carriera artistica.
Le formelle di Properzia nella Basilica di San Petronio
Il lavoro più emblematico di Properzia de’ Rossi è sicuramente rappresentato dalle formelle oggi custodite nel Museo della Basilica di San Petronio a Bologna.
Queste opere, commissionate per decorare uno dei principali luoghi di culto della città, riflettono l’abilità tecnica e l’approfondita conoscenza dei testi biblici da parte dell’artista. Le formelle, realizzate in marmo, raffigurano episodi tratti dalla Bibbia con una precisione e una delicatezza tali da trasmettere un’intensa espressività.
Particolarmente degna di nota è la formella che rappresenta “Giuseppe e la moglie di Putifarre“.
Quest’opera, realizzata tra il 1525 e il 1526, è un esempio lampante della sua capacità di trasmettere emozioni complesse attraverso la scultura. Vasari suggerì che l’opera riflettesse i tormenti amorosi dell’artista, ispirati da una sua passione non corrisposta per un giovane uomo, anche se questa interpretazione è oggi vista più come un riflesso dei pregiudizi dell’epoca verso le donne artiste che una vera biografia sentimentale.
Le formelle della Basilica di San Petronio non solo sono un esempio della maestria di Properzia de’ Rossi, ma rappresentano anche una testimonianza del suo impegno nel portare una prospettiva unica e femminile all’interno di un ambiente artistico dominato dagli uomini. Queste opere restano tra le più apprezzate per la loro capacità di unire arte sacra e narrazione emotiva, rendendo vividi e accessibili episodi biblici complessi.
L’Eredità di Properzia de’ Rossi: pioniera e ispiratrice
L’eredità di Properzia de’ Rossi va oltre le sue opere tangibili; essa rappresenta un punto di riferimento per la storia dell’arte e un simbolo di emancipazione femminile.
In un’epoca in cui le donne erano generalmente escluse dalle professioni artistiche, Properzia non solo è riuscita a emergere, ma ha anche aperto la strada a future generazioni di artiste. La sua carriera è un esempio lampante di come il talento e la determinazione possano superare le barriere culturali e di genere.
Nonostante la sua fama, Properzia de’ Rossi morì in povertà nel 1530, vittima della peste. La sua morte precoce e le difficoltà incontrate non oscurarono la sua eredità; Properzia de’ Rossi continua a essere un soggetto di studio e ammirazione per storici dell’arte e appassionati. Le sue opere, specialmente le formelle della Basilica di San Petronio, sono testimonianze del suo straordinario contributo al Rinascimento italiano.