Il 15 luglio è la giornata internazionale delle competenze giovanili, istituita nel 2014 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza delle doti e del potenziale dei giovani in tutto il mondo.
Investire nelle competenze dei giovani è fondamentale per lo sviluppo di una società prospera e sostenibile. Nuove idee, prospettive fresche e creatività contribuiscono infatti all’avanzamento della collettività e sono essenziali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
In questo momento di estrema dinamicità ed esplorazione sono proprio queste capacità ad avere il potere di generare soluzioni innovative in grado di sostenere e alimentare il progresso sociale, economico e tecnologico.
Fuga di cervelli: un problema culturale ed economico
Con l’espressione “fuga di cervelli” si intende descrivere il fenomeno in cui individui altamente competenti e talentuosi lasciano il loro paese d’origine per cercare opportunità di studio, lavoro o carriera all’estero, spesso in nazioni più sviluppate o con maggiori opportunità.
Negli ultimi dieci anni i dati di Istat dimostrano che sono circa 239 mila i giovani talenti italiani che hanno scelto di sviluppare e applicare le proprie capacità fuori dal proprio Paese d’origine e che si dicono soddisfatti della propria scelta.
Perché?
Semplice: i paesi più sviluppati offrono risorse migliori e infrastrutture di ricerca essenziali in cui le competenze giovanili possono evolvere e sperimentare condizioni appropriate e idonee alla propria crescita personale e lavorativa.
Un addio doloroso non solo per chi parte ma anche per chi rimane: la perdita di personale qualificato e talentuoso limita infatti il progresso economico e sociale dei paesi di provenienza.
Non solo, per i paesi in via di sviluppo risulta inoltre quasi impossibile recuperare gli investimenti in educazione e formazione fatti su coloro che poi se ne vanno.
Competenze giovanili: gli alfieri della Repubblica del 2023
Parlando di competenze giovanili non possiamo non citare gli splendidi “alfieri della Repubblica Italiana“, giovani studenti e studentesse che ogni anno vengono scelti in base al loro impegno civico e al loro comportamento esemplare.
Gli alfieri simboleggiano le competenze giovanili da coltivare, i valori di cittadinanza attiva, responsabilità sociale e impegno per il bene comune e la loro selezione avviene a livello locale o regionale, con un processo che coinvolge le scuole e le istituzioni educative.
Nel 2023 sono numerosissimi i ragazzi che hanno dimostrato empatia, attenzione e forza di volontà nei confronti di cause e individui, innalzando valori e vocazioni spesso da molti tralasciati.
Dal giovanissimo Alexander che si è improvvisato mediatore culturale per aiutare un compagno di classe fuggito insieme alla famiglia dalla Guerra in Ucraina a Aniello che si impegna attivamente nell’informazione relativa alla distrofia facio-scapolo-omerale, malattia che lo ha colpito da bambino.
Giovanni ragazze e ragazzi che quest’anno hanno guadagnato l’appellativo di Alfieri per le proprie gesta coraggiosamente umane.
A questo dobbiamo ancorarci: alle capacità giovanili in grado di rendere il mondo un posto migliore.
fonte: La Stampa