Arianna Menciassi è stata recentemente eletta fellow dall’ Institute of Elettrical and Electronics Engineers (IEEE), la più grande organizzazione globale di professionisti nell’ambito delle scienze ingegneristiche.
Come può essere facile immaginare, ottenere una nomina e una conseguente onorificenza in merito, è un obiettivo tutt’altro che scontato. Tale elezione corrisponde infatti a uno dei riconoscimenti più prestigiosi conferiti nel campo dell’ingegneria.
Pochissimi sono i membri che vantano una gratificazione tanto importante: si contano infatti circa 500 onorificenze di Fellow al mondo.
Arianna Menciassi e la chirurgia minimamente invasiva
Scienziata, ricercatrice e docente, Arianna Menciassi è oggi prorettrice vicaria della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dove insegna robotica biomedica.
Come si evince dal suo a dir poco eccezionale curriculum, i suoi principali temi di ricerca riguardano la robotica chirurgica e la microrobotica per applicazioni biomediche, discipline alle quali la dottoressa Menciassi si approccia combinando robotica tradizionale e terapia mirata, cercando di sviluppare soluzioni wireless adatte.
Proprio grazie a questo approccio innovativo, la società IEEE di Robotica e Automazione ha promosso la sua nomina a Fellow: i suoi studi contribuiscono infatti significativamente allo sviluppo delle applicazioni in campo ingegneristico e la individuano come leader della comunità di riferimento.
Donne e comunità scientifica: ieri, oggi e domani
Arianna Menciassi rappresenta quindi non solo un punto di riferimento per tutti i professionisti che esercitano nel suo settore ma anche per tutte le donne che cercano di farsi strada nel mondo.
In un’intervista rilasciata a La Nazione la dottoressa Menciassi fa luce proprio su questo argomento: il ruolo delle donne all’interno della comunità scientifica.
“Alle donne dico: mettetevi in gioco” afferma la Menciassi, convinta dei progressi fatti e portavoce di tutti quelli che le donne potranno ancora raggiungere.
L’attenzione nei confronti di questa tematica sta sicuramente aumentando ma c’è ancora molto da fare: il rapporto tra le donne e la scienza è infatti notoriamente proficuo eppure continua a trascinarsi dietro una serie di pregiudizi teoricamente lontani che gettano un velo oscuro anche sulle conquiste più belle.
La chiave, secondo la dottoressa Menciassi è, come abbiamo sempre sostenuto, la formazione.
“Spingere le donne a mettersi ancor di più in gioco nelle discipline scientifiche” cercando di uniformare le classi e conseguentemente le zone di lavoro del settore scientifico è l’obiettivo primario del nostro tempo.