Il percorso universitario è un viaggio stimolante, capace di formare nei modi più disparati i dottori del domani.
A Bologna oltretutto, l’Università cresce e si evolve dal lontano 1088 apportando benefici e prestigio al già rinomato capoluogo emiliano.
Con il passare del tempo i corsi di laurea sono aumentati sempre di più, offrendo un panorama formativo vastissimo, per studenti italiani e stranieri.
Oggi, a completare le offerte formative dell’università, troviamo anche la cosiddetta laurea professionalizzante: di cosa si tratta?
Laurea professionalizzante: conferma o rivelazione?
Quello di laurea professionalizzante è un concetto relativamente nuovo, introdotto del mondo universitario italiano a partire dal 2018.
Correlate alla necessità di completare la formazione teorica con quella pratica, le lauree professionalizzanti nascono per rispondere all’esigenza degli studenti di conoscere, già durante il loro percorso universitario, il mondo del lavoro.
In un sistema scolastico come quello italiano che porta gli studenti a prendere decisioni importanti sul loro futuro professionale da molto giovani, diventa infatti difficile comprendere a pieno la propria strada senza prima fare un po’ di esperienza.
Per chi invece crede di averla già individuata, un percorso lavorativo svolto tramite l’Università, può essere la prova definitiva – o una rivelazione inaspettata – capace di fornire informazioni aggiuntive sulle proprie aspettative e aspirazioni.
In cosa consistono le lauree professionalizzanti?
Per laurea professionalizzante si intende il conseguimento di un titolo di studio, dopo tre anni di corso, come per gli altri percorsi universitari. Questi però, cercano di far combaciare didattica ed esperienza, permettendo agli studenti di entrare a contatto con il mondo del lavoro.
La formazione teorica tradizionale dei primi due anni, si completa infatti solo con lo svolgimento di una formazione “sul campo”, durante l’ultimo anno di corso.
Il titolo di studio ottenuto alla fine del percorso di laurea, inoltre è abilitante per lo svolgimento della professione, evitando di sostenere l’Esame di Stato.
L’obiettivo delle lauree professionalizzanti è quello di formare i professionisti richiesti dall’Industria 4.0, soprattutto nei settori dell’agroalimentare, dell’edilizia e di gestione del territorio.
Qual è la differenza tra laurea professionalizzante e ITS?
Per chi ci legge da un po’ la domanda sorgerà quindi spontanea: qual è la differenza tra ITS e lauree professionalizzanti?
Degli ITS abbiamo infatti parlato ampiamente – e continueremo a farlo – descrivendoli come una delle più grandi eccellenze del patrimonio tecnico industriale del territorio.
Corsi pratici che si svolgono per il 30% del monte ora lavorando in azienda, gli ITS permettono allo studente di ottenere un Diploma di Tecnico Superiore e una conseguente occupazione.
Le lauree professionalizzanti, al contrario, sono corsi di laurea veri e propri, integrati con tirocini formativi in azienda, applicando quindi concretamente le conoscenze acquisite.
Il conseguimento della laurea professionalizzante non consente l’accesso diretto ai corsi magistrali: nel caso in cui si volesse procedere con lo studio sarà infatti necessario svolgere esami integrativi.